martedì 16 novembre 2010

Il vecchio Joe - Parte seconda

Joe si innamorò una volta, 50 anni prima. Era appena finita la 2° guerra mondiale e Joe, appena tornato dall’europa, conobbe Beatsy al Blue Boot, durante la lettura di alcune poesie di J. Abraham. Vedendola entrare nel locale rimase di sasso. Lui, come al solito, era seduto al bancone e stava chicchierando con il quinto bicchiere di Bourbon della serata. La conversazione quella sera era molto aulica, si parlava della poesie di Melissa Manson, ma la visione di Beatsy lo riuscì a distogliere dalla conversazione e il bourbon, per risentimento, scappo via dal bicchiere e andò ad annegarsi nella gola dell’allora giovane Joe. Quando lei scese le scale, lui le si avvicinò e le chiese di ballare. Lei fu sorpresa non tanto dall’irriverenza dell’invito ma dall’assenza di musica. Quando Lou il folle recitava J. Abraham pretendeva assoluto silenzio. Lei rimase di sasso, non sapeva cosa rispondere e si limitò a dirgli “Tu sei matto”, mentre si voltava dall’altro lato. Lui la prese per mano, la avvicinò a se, le mise le mano ai fianchi e incomincio a sussurlarle il motivetto di blue moon nell’orecchio, tra le proteste di Lou e del giovane incravattato accompagnatore della bella Beatsy. A interrompere l’idillio fu il “PUNCH!” che emise il pugno che quest’ultimo depositò sulla faccia di Joe che, come forma di personale protesta contro la violenza di tale gesto, cadde a terra, sorretto da Morfeo, che gli tenne compagnia finché non tornò in se. Quando ciò accadde, lei era già andata via da 2 ore. Lui non se ne curò più di tanto, sapeva che sarebbe tornata e che questa volta non ci sarebbe stato nessun pugile ad accompagnarla.  Ad essersene andato fu anche Lou il Folle, indignato per la totale mancanza di rispetto per la sua arte.

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