venerdì 22 ottobre 2010

Intellettualmente Subordinato

Chi come me è cresciuto in questa nazione vecchia, fatta dai vecchi per i vecchi, non può non aver subito quello che ho subito io. Sono un giovane italiano, vittima dell’arroganza e della mediocrità della generazione che l’ha preceduto. Vittima del conservatorismo interessato, dell’ignoranza celata e di quella esibita, schiavo di un perbenismo subdolo e di un’enfasi sulle apparenze. Non ho più voglia di vivere in questo modo, voglio fregarmene di quello che la gente pensa, voglio fregarmene dei giudizi degli altri. Voglio dire quello che penso; voglio stare nel mondo per star bene, non per dare il minor fastidio possibile. Eppure è così che dovremmo vivere, se volessimo dare ascolto all’elite di potere che governa questo paese. Un manipolo di mafiosi, ladri, lacchè, preti e truffaldini. Ecco chi è a capo di questa nazione. Un’oligarchia teistica gerontacratica è la nostra reale forma di governo instauratasi dopo la seconda guerra mondiale. Ladri che parlano di onestà, pedofili che parlano di famiglia, falsi millantatori che parlano di verità, vecchi barzellettieri che parlano di giustizia e ragazzine che si gonfiano come canotti e puttaneggiano col primo politico che incontrano. È un paese culturalmente alla deriva, economicamente allo sbando e sull’orlo di una crisi sociale che esploderà, in men che non si dica, e travolgerà tutto ciò che incontrerà. Non basterà più avere paura e guardarsi le spalle da assassini, manaci, tossici, negri, arabi, rumeni, slavi, froci e via dicendo. Bisognerà avere paura del padre di famiglia, che prima o poi ti punterà il coltello alla gola anche solo per avere 10€ da dare da mangiare alla sua famiglia.

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